“Perché se diventare padre è il modo migliore per iniziare una nuova avventura, l’incontro con la disabilità ti chiede di accettare il fatto che “esserci” potrebbe non bastare a tuo figlio, e che dovrai inventarti giorno dopo giorno il percorso più sereno per continuare quell’avventura insieme lui”
Massimiliano Verga
L’identità paterna ha subito grandi trasformazioni. Si è passati dal padre tradizionalmente portatore di valori quali disciplina e potere che non concedeva spazio alla cura dei propri figli, ai papà attuali che hanno la possibilità e il desiderio di esser presenti per i propri bambini, riscoprendo aspetti come la tenerezza e l’affettività.
La nascita di un figlio, anche quando desiderato e ricercato dalla coppia, è di per sè un trauma: esso, infatti, irrompe nella vita delle neomamme e dei neopapà con un carico di bisogni fisici e emotivi imprescindibili, costringendoli ad un radicale cambio di prospettiva nel modo di vedere sè stessi e il proprio rapporto. Una relazione a due diventa un triangolo non equilatero, dove l’elemento cardine è il neonato, completamente indifeso e dipendente dalle cure dei genitori, un neonato su cui entrambi hanno già, consciamente o inconsciamente, proiettato desideri e fantasie: sarà bello, assomiglierà alla mamma, sarà il primo della classe o una piccola campionessa del nuoto?
Come sul futuro nato nel periodo prenatale si proiettano tanti desideri, la futura genitorialità porta con sè tante paure: la più grande e la più comune è che il figlio che sta per arrivare non sia sano. E, quando questa paura si realizza, i primi a doverci fare i conti sono i neogenitori.
TU Papà che volevi essere proprio un Supereroe, pronto a risolvere ogni problema, ti trovi di fronte a una situazione più grande di te.
Il mondo interiore e l’immagine di sé crollano insieme a tutti i punti di riferimento di sposo e di padre.
Una distanza vertiginosa si apre con la moglie perché il loro modo di sentire è così diverso, tale da impedire perfino la comunicazione proprio nel momento in cui questa è indispensabile per capirsi e sostenersi. Molteplici tentazioni invadono il padre: tentazione di rifiuto del figlio disabile così diverso dal bambino atteso; tentazione di onnipotenza che produce il desiderio di “normalizzare” il bambino costi quel che costi… tentazioni di fuggire questa situazione non voluta, insopportabile. Queste stesse tentazioni sono vissute con dolore e provocano un senso di vergogna e di colpevolezza.
Idealizzare la genitorialità e i ruoli interni ad essa aumenta il senso di colpa nel caso in cui il nostro “super eroe” non risponda ad essi. Ma se è vero che i bambini imparano per imitazione, vogliamo davvero non insegnare loro il valore della fragilità?
LA TUA MAGIA, PAPÀ, È INDISPENSABILE.
Hai voglia di raccontarci la tua esperienza? Sarà un aiuto prezioso per tanti papà che come te stanno affrontando questo percorso certo tortuoso, ma non per questo privo di bellezza.